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Il Villaggio minerario del Siele è stato il primo stabilimento metallurgico per l’estrazione e la trasformazione del cinabro in mercurio, che è sorto in Amiata.
Si narra che nella metà del 1800, un pastore di Castell’Azzara, raccolse intorno ai margini del torrente Siele, un bel sasso di colore rosso; rientrato in paese il minerale non passò inosservato ad un mercante livornese di origine ebrea che transitava in quei posti e che portò con se la pietra ritornando al porto toscano.
Successivamente, lcuni ricchi impresari, sempre di origine ebrea, acquistarono le concessioni per quei terreni ed ebbe inizio un secolo, per la montagna, di stravolgimenti economici, culturali ed ambientali che portò, nel massimo periodo di espansione del mercato del mercurio intorno agli anni 30 del 1900, ad occupare oltre 3.000 addetti tra le miniere di Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore e Castell’Azzara.
Tra le più importanti famiglie che si alternarono nello stabilimento del Siele si ricordano i Sadun, i Rosselli, i Modigliani e i Nathan.
La crisi del mercurio della seconda metà del ‘900 portò alla lenta ma inarrestabile chiusura di tutti gli impianti della zona, ad un periodo economico di grande crisi ed ad una difficile riconversione economica di tutta l’area amiatina.
L’area è stata bonificata nel 2000 e l’istituzione del Parco Museo Minerario dell’Amiata ha permesso il recupero e la riconversione (a fini divulgativi e turistici) di alcuni locali tra i quali la cappellina, la portineria, lo spaccio e parte delle officine.
Oltre alle strutture recuperate, per chi visita l’area sono ancora facilmente riconoscibili la Villa del Direttore, i Forni Pacific e gli asciugatoi; alcuni pannelli illustrativi all’interno del Villaggio aiutano a ricostruire la storia della miniera.
Da qualche hanno è possibile visitare, tramite prenotazione, anche parte molto suggestiva della Galleria Emilia per un tratto di circa 200 metri che raggiunge il Pozzo1.
Per gli ospiti del Roccone, che trovano all’interno della struttura numerosi testi su questo argomento, è possibile raggiungere l’area partendo da Casale con una piacevole passeggiata di poco più di 2 km.
Si prende la sterrata interpoderale verso sx in direzione della strada provinciale; a 100 mt dall’incrocio si devia verso sx e si scende per circa 150 metri fino a quando ci si trova sulla sx una sbarra di colore bianco-rosso. Si attraversa la sbarra e si continua a scendere; dopo 50 mt circa si vede sulla dx il Castello di discesa del Pozzo 1 e i locali tecnici, proseguendo oltre si passa davanti alla casa del Direttore fino a trovarsi nel piazzale centrale del Villaggio.
Per visitare, accompagnati da una guida, l’area mineraria ed entrare all’interno della Galleria Emilia, contattare la Coop.Abies Alba all’indirizzo di posta elettronica info@abiesalba.com.
Inoltre sono visitabili due interessanti musei che raccontano la storia delle miniere dell’Amiata, uno a Santa Fiora (www.minieredimercurio.it) e l’altro ad Abbadia San Salvatore (www.museominerario.it)
Altre informazioni sul Siele e sulle altre miniere amiatine, le trovate all’indirizzo www.parcoamiata.it
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